Hai un vecchio gettone telefonico? Alcuni modelli rari possono valere fino a 28.000 euro. Come riconoscerlo e dove venderlo.
I gettoni telefonici hanno rappresentato per decenni uno strumento indispensabile per le telefonate pubbliche in Italia. Introdotti nel 1927, sono stati utilizzati regolarmente fino ai primi anni 2000, quando furono gradualmente sostituiti dalle schede e dalla telefonia mobile. Oggi questi piccoli dischi in metallo sono diventati oggetti da collezione, tanto che alcuni esemplari rari vengono battuti all’asta per cifre sorprendenti. In particolare, esiste un gettone telefonico raro che, se autentico e in perfette condizioni, può valere fino a 28 mila euro. In questo articolo scoprirai come si determina il valore di un gettone, quali caratteristiche rendono un esemplare prezioso e dove cercare questi oggetti ricercati.

Valore e prezzo dei gettoni telefonici
Il valore dei gettoni telefonici dipende principalmente da tre fattori: rarità, stato di conservazione e domanda sul mercato del collezionismo. I modelli con tirature limitate o prodotti in momenti storici particolari sono i più ambiti. La data di produzione, visibile sulle quattro cifre incise sul gettone (due per l’anno e due per il mese), è spesso determinante. Anche la sigla della zecca (ad esempio UT per Utensilerie Toscane) può fare la differenza. Un gettone in condizioni “fior di conio” può valere centinaia o addirittura migliaia di euro. Secondo Greenlink.it, uno dei modelli più rari mai venduti, con codice “5907” (luglio 1959) e sigla UT, ha raggiunto la cifra record di 28.000 euro durante un’asta. Questo rende evidente quanto un semplice oggetto del passato possa trasformarsi in un vero tesoro da collezione.
Come riconoscere un gettone telefonico di valore
Per identificare un gettone telefonico di valore, è fondamentale saper leggere correttamente le informazioni incise. Le quattro cifre centrali rappresentano la data di produzione, mentre la sigla della zecca, spesso trascurata, può indicare una tiratura speciale. Il gettone “5907 UT”, ad esempio, è estremamente raro: fu prodotto nel luglio del 1959 da Utensilerie Toscane e distribuito in numero limitato, rendendolo oggi un pezzo ambito. Un altro fattore cruciale è la condizione del gettone: l’assenza di graffi, usura e ossidazione ne aumenta il valore. Molti collezionisti sono disposti a pagare cifre elevate solo per esemplari in stato eccellente, soprattutto se certificati. Esistono cataloghi e gruppi online dove è possibile confrontare il proprio gettone con quelli rari, ricevere valutazioni gratuite e ottenere consigli dagli esperti.
Il mercato dei gettoni telefonici è oggi particolarmente attivo grazie alla riscoperta degli oggetti vintage. Online si moltiplicano le aste, i gruppi Facebook e i siti specializzati in cui è possibile acquistare, vendere o far valutare i propri esemplari. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alle contraffazioni: solo un esperto o un certificato può garantire l’autenticità. In alternativa, si possono visitare fiere dell’antiquariato o mercatini specializzati, dove talvolta è possibile trovare veri affari. Se possiedi vecchi gettoni telefonici, non buttarli via: uno di essi potrebbe essere proprio quello da 28 mila euro.
Investire nel collezionismo di gettoni telefonici non è solo un modo per riscoprire la storia delle telecomunicazioni italiane, ma anche un’opportunità concreta per ottenere guadagni importanti. Conoscenza, pazienza e occhio per i dettagli sono le chiavi per trasformare un oggetto comune in un bene di grande valore.